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Il trattamento olistico per il viso

Benvenuto in questo nuovo articolo, dove si parlerà del trattamento olistico per il viso. Il trattamento olistico per il viso è un approccio alla cura della pelle che considera il viso come un sistema integrato, piuttosto che una serie di parti separate. Questo approccio tiene conto di fattori fisici, come la struttura della pelle, ma anche di fattori emotivi e spirituali.

Il trattamento olistico per il viso può essere eseguito da un operatore qualificato, come un’estetista o un terapista olistico. Il trattamento può variare a seconda delle esigenze individuali, ma in genere include una combinazione di tecniche. Pertanto, in questa occasione ti daremo una visione generale di questo speciale trattamento.

Che cosa sono i trattamenti olistici?

Prima di andare nel fulcro dell’articolo, è doveroso fare un inciso riguardo che cosa sono i trattamenti olistici. I trattamenti olistici sono un approccio alla salute e al benessere che considera l’individuo come un tutto, piuttosto che una serie di parti separate. Questo approccio tiene conto di fattori fisici, emotivi, spirituali e ambientali. In altre parole, i trattamenti olistici si concentrano sulla salute e sul benessere dell’individuo nel suo insieme, piuttosto che su una singola condizione o sintomo.

I trattamenti olistici possono essere utilizzati per trattare una varietà di condizioni, tra cui stress, ansia, depressione, dolore cronico e malattie croniche. Possono anche essere utilizzati per migliorare il benessere generale, promuovendo la salute e il benessere fisico, emotivo e spirituale.

Facendo alcuni esempi di trattamenti olistici, questi possono riguardare la meditazione, la quale è una pratica che può aiutare a ridurre lo stress, l’ansia e la depressione. Anche il massaggio rientra nei trattamenti, in quanto è una pratica che può aiutare a rilassare i muscoli, migliorare la circolazione e ridurre lo stress. Metodo particolare, infine, risulta essere l’aromaterapia, ovvero l’uso degli oli essenziali per promuovere il benessere fisico, emotivo e spirituale.

Quali sono i benefici del massaggio olistico per il viso?

Ora si analizzano i benefici del massaggio olistico per il viso. I benefici del massaggio olistico per il viso sono molteplici e possono essere sia fisici che emotivi.

  • Benefici fisici
  • Migliora la circolazione. Il massaggio del viso aiuta a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, apportando più ossigeno e nutrienti alle cellule della pelle. Ciò può aiutare a migliorare l’aspetto della pelle, rendendola più sana, luminosa e tonica.
  • Riduce le tensioni muscolari. Il massaggio del viso può aiutare a rilassare i muscoli del viso e del collo, che possono contribuire alla formazione di rughe e segni d’espressione.
  • Rimuove le tossine. Il massaggio del viso può aiutare a rimuovere le tossine dalla pelle, che possono contribuire all’invecchiamento e alla comparsa di imperfezioni.
  • Benefici emotivi
  • Riduce lo stress e l’ansia. Il massaggio del viso può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia, che possono influire negativamente sulla salute della pelle.
  • Migliora il benessere generale. Il massaggio del viso può aiutare a migliorare il benessere generale, aumentando la sensazione di rilassamento e tranquillità.

In generale, quindi, il massaggio olistico per il viso può essere un’ottima opzione per chi desidera migliorare l’aspetto e la salute della pelle in modo naturale e completo.

Come si esegue il trattamento olistico per il viso?

Ma quindi, come si esegue il trattamento olistico per il viso? Come accennato, il trattamento olistico per il viso è un trattamento eseguito da un operatore qualificato, come un’estetista o un terapista olistico. Il trattamento può variare a seconda delle esigenze individuali, ma in genere include una combinazione di tecniche, come:

  • Massaggio. Il massaggio del viso può aiutare a migliorare la circolazione, ridurre le tensioni muscolari e favorire il drenaggio linfatico.
  • Esfoliazione. L’esfoliazione aiuta a rimuovere le cellule morte della pelle e a migliorare l’aspetto della pelle.
  • Idratazione. L’idratazione è essenziale per mantenere la pelle sana e luminosa.
  • Nutrienti. I nutrienti possono aiutare a migliorare la salute della pelle dall’interno.

Nella pratica, il trattamento olistico per il viso inizia con un incontro iniziale, durante il quale l’operatore valuterà le esigenze della persona e personalizzerà il trattamento di conseguenza. Dopodiché, il trattamento vero e proprio inizia con un lavaggio del viso per rimuovere le impurità. Successivamente, l’operatore applicherà un olio o un siero per preparare la pelle al massaggio.

Il massaggio del viso può essere eseguito con le mani o con degli strumenti specifici. In particolare, le mani vengono usate per applicare una pressione delicata e ritmica su diverse aree del viso, come la fronte, gli zigomi, il naso, il mento e il collo. Gli strumenti specifici possono essere utilizzati per eseguire tecniche più specifiche, come il drenaggio linfatico o l’esfoliazione. Il massaggio del viso può durare da 30 minuti a un’ora. Al termine del massaggio, l’operatore applicherà una maschera o una crema per completare il trattamento.

Quanto costa fare il trattamento olistico per il viso?

Si conclude l’articolo parlando di quanto costa fare il trattamento olistico per il viso. In realtà, il costo di un massaggio olistico per il viso può variare a seconda di diversi fattori, tra cui la durata del trattamento, la posizione del centro estetico o del terapista olistico e la formazione e l’esperienza dell’operatore.

Solitamente, il costo di un massaggio olistico per il viso di 30 minuti si aggira intorno ai 40-50 euro. Un massaggio di un’ora può costare invece dai 60 ai 100 euro. In Italia, è possibile trovare massaggi olistici per il viso a prezzi più economici, anche intorno ai 30 euro per un trattamento di 30 minuti. Tuttavia, è importante scegliere un operatore qualificato e con esperienza, anche se il prezzo è più basso.

In linea generale, è utile richiedere un preventivo a diversi centri estetici o terapisti olistici, giusto per farsi un’idea completa per poi decidere. Anche per controllare se ci sono offerte o promozioni in corso. Non è da sottovalutare il fatto che magari il trattamento eseguito durante la settimana può essere più economico rispetto a quello eseguito durante il weekend, come al sabato per esempio.

In conclusione, se stai cercando un modo naturale per migliorare l’aspetto e la salute della tua pelle, il trattamento olistico per il viso può essere un’opzione da considerare.

L’approccio olistico dei Fiori di Bach

La floriterapia di Bach è un metodo di cura olistica che utilizza i fiori di 38 piante selvatiche per aiutare le persone a ritrovare il proprio equilibrio emotivo. L’approccio olistico della floriterapia di Bach si basa sul principio che la salute fisica e mentale di una persona sono interconnesse. Secondo questo principio, le emozioni negative possono portare a squilibri fisici, mentre gli squilibri fisici possono portare a emozioni negative.

I fiori di Bach agiscono a livello energetico, aiutando a bilanciare le emozioni negative e a favorire uno stato di benessere generale. In questo nuovo articolo, ti darò una visione generale di Fiori di Bach, toccando dei punti importanti. Iniziamo.

Su che cosa si basano i Fiori di Bach?

Come sempre bisogna partire dal principio. I Fiori di Bach si basano sul principio che alcune emozioni possono avere un impatto negativo sulla salute fisica e mentale di una persona. Secondo il dottor Edward Bach, fondatore della floriterapia, queste emozioni possono portare a squilibri fisici, mentre gli squilibri fisici possono portare a emozioni negative.

I Fiori di Bach agiscono a livello energetico, aiutando a bilanciare le emozioni e a favorire uno stato di benessere generale. Ogni fiore di Bach corrisponde a una specifica emozione che può influenzarci in maniera negativa. Il dottor Bach ha individuato 38 fiori, ognuno dei quali ha una sua specifica proprietà. Ad esempio, il fiore di Agrimony aiuta a superare l’ansia, il fiore di Oak aiuta a superare la resistenza al cambiamento e il fiore di Willow aiuta a superare il vittimismo.

Nella pratica, i Fiori di Bach vengono diluiti in acqua e poi somministrati sotto forma di gocce orali. Il dosaggio e la frequenza di assunzione variano a seconda della persona e della condizione da trattare. C’è da dire, inoltre, che la floriterapia di Bach è un metodo di cura sicuro ed efficace che può essere utilizzato da persone di tutte le età.

Quali sono i possibili rimedi dei Fiori di Bach?

Ora ti parlo dei possibili rimedi dei Fiori di Bach. I possibili rimedi dei Fiori di Bach sono ben 38, ognuno dei quali corrisponde ad una specifica emozione che può influenzarci in maniera negativa. I Fiori di Bach sono stati sviluppati dal medico inglese Edward Bach all’inizio del XX secolo. Come detto, Bach credeva che tali emozioni fossero alla base di molti problemi di salute fisica e mentale. I fiori di Bach agiscono a livello energetico, aiutando a bilanciare le emozioni che possono influenzarci in maniera negativa e a favorire uno stato di benessere generale.

In questa occasione ti dirò solo alcuni dei possibili rimedi. Magari in un successivo articolo parleremo più specificamente solo di essi. Ti elenco alcuni con una breve descrizione di queste emozioni:

  • Agrimony – Ansia, angoscia, nervosismo, inquietudine. Le persone che hanno bisogno di Agrimony sono spesso ansiose e nervose, ma cercano di nascondere le loro emozioni agli altri. Possono essere persone molto socievoli ed estroverse, ma dentro di loro si sentono spesso a disagio e insicure.
  • Aspen – Paura, ansia, angoscia, incubi. Le persone che hanno bisogno di Aspen sono spesso preda di paure e ansie irrazionali. Possono avere paura del buio, degli animali, dei luoghi alti o di altre cose che non possono spiegare. Possono anche avere incubi frequenti.
  • Beech – Giudizio, critica, intolleranza. Le persone che hanno bisogno di Beech sono spesso giudicanti e intolleranti nei confronti degli altri. Possono essere persone molto intelligenti e capaci, ma hanno difficoltà a tollerare i difetti degli altri. Possono essere anche molto esigenti e perfezioniste.
  • Centaury – Sottomissione, accondiscendente, mancanza di assertività. Le persone che hanno bisogno di Centaury sono spesso sottomesse e accondiscendenti nei confronti degli altri. Possono essere persone molto gentili e altruiste, ma hanno difficoltà a dire di no e a difendere i propri bisogni.

Quanto ci mettono i fiori di Bach a fare effetto?

Direi una domanda del tutto normale arrivati a questo punto. I Fiori di Bach possono iniziare a fare effetto in tempi relativamente brevi, anche entro pochi giorni. Tuttavia, puoi immaginare che il tempo necessario per vedere i risultati può variare a seconda della persona e della condizione da trattare.

In generale, le persone che soffrono di “emozioni negative acute”, come ansia o stress, possono vedere i risultati più rapidamente rispetto a chi soffre di tali emozioni croniche, come bassa autostima o depressione. Inoltre, le persone che sono più ricettive alle terapie naturali, come la floriterapia, possono vedere i risultati più rapidamente rispetto a chi è più scettico.

Ampliando il discorso, è consigliabile assumere i fiori di Bach per almeno 2-3 settimane prima di valutare l’efficacia del trattamento. Se non si notano miglioramenti entro questo periodo, è possibile consultare un floriterapeuta per rivedere la scelta dei fiori o la frequenza di assunzione.

Per riassumere il tutto, ti elenco alcuni fattori che possono influenzare la velocità con cui i fiori di Bach fanno effetto:

  • La gravità della condizione da trattare
  • La durata della condizione da trattare
  • La predisposizione della persona alle terapie naturali
  • La frequenza di assunzione dei fiori di Bach

Quando non bisognerebbe prendere i fiori di Bach?

Anche questa domanda risulta non banale. Anzi, direi che sia una domanda fondamentale da chiedersi. C’è da dire che i Fiori di Bach sono generalmente sicuri e non presentano controindicazioni. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui è meglio evitare di assumerli. Te li elenco:

  • In caso di gravidanza o allattamento. È sempre meglio consultare un medico o un floriterapeuta prima di assumere qualsiasi tipo di integratore durante la gravidanza o l’allattamento.
  • In caso di gravi problemi di salute. Se si soffre di una grave condizione di salute, è importante consultare un medico prima di assumere qualsiasi tipo di integratore, compresi i fiori di Bach.
  • In caso di allergia. Se si è allergici a uno dei fiori utilizzati per preparare i fiori di Bach, è ovviamente meglio evitare di assumerli.

Inoltre, è importante notare che i Fiori di Bach non sono un sostituto della terapia medica tradizionale. Se si soffre di una condizione di salute grave, è sempre importante consultare un medico.

Osteopatia e Sintropia

La legge della sintropia nasce dalle equazioni fondamentali dell’universo, ed è stata verificata grazie ad un numero ormai molto elevato di esperimenti che possono essere replicati con relativa facilità. 

L’entropia è la tendenza alla dissipazione di energia, la famosa seconda legge della termodinamica, nota anche come legge della morte termica. 

Al contrario, la sintropia è la tendenza alla concentrazione di energia, all’aumento della complessità̀. 

La sintropia reintroduce la vita nelle leggi dell’universo, costruisce la vita.

L’essere umano è considerato in fisica come un sistema chiuso, nel quale, come afferma il secondo principio della termodinamica, l’energia interna del sistema, tenderà inevitabilmente ad aumentare il suo stato di disordine, la sua entropia, fino a divenire un sistema caotico che tenderà a mettere in crisi l’esistenza dell’intero sistema.  

Da alcuni decenni, molti studiosi, consapevoli della grande ristrettezza nell’interpretazione scientifica di quello che è la termodinamica, hanno iniziato ad avere un approccio più alternativo.

La maggior parte dei sistemi che conosciamo (viventi e non) sono sistemi aperti, in continuo scambio di materia (energia) e informazioni con l’ambiente; sono strutture dissipative, sistemi fluttuanti, instabili, lontani dell’equilibrio termodinamico: per vivere, devono consumare continuamente energia.

I sistemi che hanno ricevuto apertura, ricevendo grandi stimoli dall’esterno, possono tramutarsi in ben più  ampie fluttuazioni che mettono tutto il  sistema in una situazione di crisi.

Quando la fluttuazione è così potente da rendere instabile l’intera struttura, il sistema si trova ad un punto di crisi in cui il sistema o si auto-organizza, ad un livello di ordine superiore, oppure si disgrega verso il caos e il disordine.

Il sistema si struttura come se ogni molecola fosse “informata” dello stato complessivo del sistema stesso e quando è lontana dall’equilibrio la materia comincia a “percepire” il suo ambiente.

Secondo questa concezione l’ordine di un sistema deve passare attraverso un processo di aumento del caos, di crescita del disordine, per evolversi ad un ordine più elevato e complesso.

La materia ha pertanto enormi e sconosciute potenzialità evolutive, è viva e attiva. 

La sintropia, come opposto dell’entropia, implica coerenza, bellezza, armonia, cooperazione, significato, sono due aspetti della stessa legge, che si può manifestare nel suo aspetto entropico, riduttivo e tendente al disordine, e nel suo aspetto sintropico, tendente all’ordine. 

Osserviamo ora il principio entropico-sintropico in osteopatia

Quando un organismo o una parte di esso tende verso il disordine compaiono segni disfunzionali più o meno evidenti, fino a sfociare in una patologia vera e propria.

Still diceva, che “il corpo contiene in sé tutto ciò che gli serve per essere in ordine” ed è compito dell’osteopata muovere le strutture corporee in modo tale che l’organismo possa ritrovare il suo equilibrio.

Gli esseri umani, tendono ad un aumento dell’attività del loro sistema, arrivando ad un “punto di biforcazione”; il sistema umano tende a fluttuare in continuazione tra stati diversi in cui la crisi spinge verso un salto quantico in direzione di maggiore ordine e coerenza o verso stati maggiormente caotici.

La malattia può essere collocata in un’area che tende ad essere vicina a tale punto critico.  

L’osteopatia entra in una relazione di aiuto tra sistemi aperti, in cui, attraverso tecniche specifiche informa l’organismo e tutto il sistema vivente, in modo da agevolarlo nel passaggio verso un nuovo stato di ordine, facilitando il passaggio in questo punto critico tra entropia e sintropia.

E’ per lo stesso motivo, che i sintomi spesso possono aumentare momentaneamente, per poi generare uno stato di benessere, un aumento dell’entropia con conseguente aumento della sintomatologia. 

Il paziente attraversa stati diversi che corrispondono a cambiamenti parziali del suo sistema vivente, con la possibilità di andare in crisi in alcuni settori, o nel suo complesso.

Il terapeuta diventa una fonte di informazione, di energia che spinge verso un maggiore ordine e coerenza il sistema vivente del paziente.

Le tecniche usate in osteopatia contengono una certa dose di energia ed una certa dose di informazione. 

Alcune tecniche contengono un’informazione molto precisa ed importante, accompagnate da una energia bassa e altre tecniche contengono meno informazione coerente ed organizzata ma un quantitativo energetico più elevato.

Le tecniche a leva corta, ad esempio, sono depositarie di un elevato livello di energia accompagnata, spesso, da una relativamente bassa coerenza dell’informazione.

Le tecniche craniali sono invece molto ricche di informazione ma con un basso livello di energia applicato nell’unità di tempo.

L’ideale è raggiungere nella terapia, livelli di attuazione delle tecniche, con la massima efficacia in termini di informazione e di energia prodotta. 

Questo è il meccanismo che induce il sistema paziente ad una possibilità molto più alta di superare gli stati di fluttuazione del suo sistema, compresi i livelli di fluttuazione chiamati: punti critici.

È pertanto fondamentale che l’osteopata stesso divenga un sistema vivente il più possibile energizzante e fonte di informazione coerente.

La postura e l’educazione respiratoria

La cultura occidentale riconosce nel controllo della respirazione il raggiungimento e il mantenimento dell’equilibrio psico-fisico permettendogli una migliore concentrazione, mentre la cultura orientale trova il controllo respiratorio porti ad un maggior dominio, da parte dell’uomo, del proprio corpo  e delle proprie emozioni, inoltre gli attribuisce la capacità di concentrare l’energia vitale, detta prana, nei punti dove il corpo ne necessitasse.

L’educazione respiratoria va ad incidere su diversi aspetti della persona, infatti esiste una stretta relazione tra vita psico-affettiva, respirazione e postura del rachide, l’esistenza di una relazione funzionale tra centro respiratorio e certe parti corticali e su-corticali del cervello provata in modo indiscutibile, tutti i deviati del rachide presentano una insufficienza respiratoria.

Studi sull’asfissia hanno evidenziato come la respirazione sia influenzata dal sistema nervoso, la carenza di ossigeno infatti porta alla perdita di coscienza, alla perdita della sensibilità e all’apparizione delle convulsioni.

Per ben capire l’intervento terapeutico da adottare è fondamentale accennare prima alla fisiologia degli atti respiratori.

La respirazione è essenzialmente un evento di natura riflessa (innervazione vegetativa) che però possiede una innervazione di tipo volontario, questo ha permesso di agire con esercizi psicomotori migliorandone la respirazione.

È infatti risaputo che attraverso una educazione di controllo respiratorio è possibile regolare la frequenza e la profondità degli atti.

Occorre lavorare sulla presa di coscienza e l’acquisizione di comportamenti, posture ed esercizi che richiedano l’intervento della volontà cosciente e non pura imitazione del gesto, affinché si possa automatizzarli e renderli permanenti.

Anatomicamente la gabbia toracica è una struttura semimobile composta dal rachide dorsale, le coste, lo sterno.

Le coste hanno una disposizione obliqua con orientamento che va dall’alto verso il basso e da dietro verso l’avanti, l’asse del movimento della costa passa per l’articolazione costo-vertebrale (tra testa della costa, disco intervertebrale, corpo della vertebra sopra e sottostante) e per l’articolazione costo trasversaria (le tuberosità costale e apofisi trasversa della vertebra sottostante).

Avendo le coste un aumento di obliquità dalle prime alle ultime, durante l’inspirazione le prime coste provocano l’aumento del diametro sagittale, mentre le ultime provocano l’aumento del diametro trasversale del torace.

È utile ricordare che l’inspirazione forzata eleva le coste le quali tendono a raddrizzare la colonna dorsale.  

Curare la colite con alimenti naturali

L‘intestino si muove? Avete mal di pancia, vi sentite gonfi?

Ecco come curare la colite con alimenti naturali:

Probabilmente soffrite di colite o sindrome del colon irritabileCostipazione cronica, fibre mal digerite (cereali e carboidrati), l’uso di purgantiantibiotici e stress sono tutte cause di colite!

Se poi siete studenti universitari, può succedere che prima di un esame vi venga un forte attacco di mal di pancia e soffriate di diarrea, la preoccupazione e l’ansia sono nemiche del benessere psicosomatico.

Ma come curare la colite con i rimedi naturali?

Con le banane:

Una o due banane mature consumante ogni giorno è uno dei rimedi naturali più efficaci per la colite ulcerosa. Sono facilmente digeribili e leggermente lassative, promuovendo così il processo di cura della colite.

Con il riso:

Il riso possiede un grande contenuto fibroso, pertanto agisce come tranquillante e quindi cura naturale per la colite. Mischiare un pugno di riso con un bicchiere di siero di latte e una banana matura e consumare la soluzione una volta al giorno.

I cibi da evitare

  • Latte
  • Dolcificanti (sorbitolo, fruttosio ecc.)
  • Marmellata
  • Frutta: pesche, pere, prugne
  • Verdura: cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano
  • Fibre e cibi integrali (in alcuni soggetti migliorano la situazione, in altri la peggiorano)
  • Spezie
  • Caffè, tè, Coca Cola e bevande contenenti caffeina
  • Bibite gassate

Conosci l’osteopatia?

Tu conosci l’osteopatia? Di seguito ecco un’indagine statistica.

Prima di spiegare agli utenti che cosa è l’osteopatia, abbiamo voluto capire, attraverso un questionario, cosa le persone sanno realmente di questa disciplina.

I risultati emersi possono servire a noi operatori per tracciare delle linee guida che ci permettano di divulgare in modo più specifico che cosa è e a che serve l’osteopatia.

Il campione da noi intervistato era formato da 220 soggetti compresi in una fascia di reddito medio, con una età che varia tra i 18 e gli 89 anni.

CONOSCI L’OSTEOPATIA?

Ai SI abbiamo chiesto “Che cosa è l’osteopatia?”

• Specializzazione ortopedia: 14,28%
• Disciplina che usa terapie manuali a scopo terapeutico: 69,84%
• Altro: 15,88%

Dai dati emersi si può notare come più della metà delle persone intervistate dicono di conoscere l’osteopatia.
Facendo un’analisi dettagliata circa 1/3 di essi, pur dichiarando di conoscerla non ha ben chiaro il significato e l’obiettivo dell’osteopatia.

TI SEI MAI RIVOLTO AD UN OSTEOPATA?

Ai SI abbiamo chiesto Per quali problemi?:

• Muscolo scheletrici: 100%
• Viscerali: 0%
• Neonatali o dell’infanzia: 0%

Con quali risultati?:
• Scarsi: 11,76%
• Mediocri: 11,76%
• Sufficienti: 23,53%
• Buoni: 52,95%
Tra gli intervistati, l’ 88,23% consiglierebbe ad altre persone di rivolgersi ad un osteopata.

Il suo osteopata è:
• Medico: 35,30%
• Fisioterapista: 64,70%
• Non so: 0%
• Altro: 0%

Come considera l’osteopatia?
• Disciplina alternativa alla medicina classica: 11,76%
• Disciplina complementare alla medicina classica: 70,59%
• Non so: 17,65%

Considerando che più della metà degli intervistati (57%) dice di conoscere l’osteopatia, di questi solo il 27% si è rivolto ad un osteopata.

I problemi che spingono le persone a consultare l’osteopata sono esclusivamente di origine muscolo-scheletrica (di questi quasi la totalità sono problemi alla colonna vertebrale).

Quest’ultimo dato ci deve far riflettere sul fatto che l’osteopatia viene considerata una disciplina che si occupa esclusivamente della colonna vertebrale e vengono totalmente ignorate le competenze osteopatiche in campo viscerale e cranio-sacrale.

La maggior parte delle persone si dichiara soddisfatta dei risultati ottenuti con il trattamento osteopatico. Questo dato ci conforta visto che la totalità degli osteopati a cui gli intervistati si sono rivolti, sono laureati in medicina o in fisioterapia.

E’ ben chiaro come l’osteopatia sia considerata come una disciplina complementare alla medicina classica e non appartenente alle cosiddette “medicine alternative”.

CHI LE HA CONSIGLIATO DI RIVOLGERSI AD UN OSTEOPATA?

Il paziente viene a conoscenza dell’osteopatia grazie soprattutto ai mezzi d’informazione (TV, giornali, internet) e sotto suggerimento del fisioterapista.

Solo l’ 11% circa delle persone che si sono sottoposte a trattamenti osteopatici sono stati indirizzati dai medici di base, che rappresentano il punto di riferimento primario per chi ha problemi di salute.

Questo dato, a nostro avviso molto rilevante, deve spingerci a divulgare l’osteopatia non solo tra gli utenti, ma soprattutto verso la classe medica.

Nella terza parte del questionario abbiamo analizzato i dati forniti dagli intervistati che non si sono mai rivolti all’osteopata e quelli che affermano di non conoscere l’osteopatia.

SI E’ MAI SOTTOPOSTO A TRATTAMENTI TERAPEUTICI?
Chi era il terapeuta?
• Fisioterapista: 44,30%
• Medico: 17,21%
• Altro: 38,49%

Di questo campione risulta che una parte considerevole si è sottoposta o si sottopone a trattamenti terapeutici di vario genere, non sempre effettuati da personale medico o paramedico.

La dietologia di un individuo ne determina le patologie

A meno che non esistano problematiche metaboliche dalla nascita, la dietologia di un individuo ne determina le patologie che incontrerà nel corso di tutta la sua esistenza.

Eccovi qui un’ovvietà spesso poco e mal tenuta in considerazione: noi dimagriamo quando introduciamo meno energie di quante se ne brucino.

Per ottenere questo risultato, si possono seguire due strade: ridurre la quantità di energie introdotte col cibo (è la dieta), oppure aumentare il dispendio calorico giornaliero (è l’attività sportiva).

Molti preferiscono aumentare il consumo di energie invece di eseguire una dieta vera è propria.

In parole povere, vorrebbero poter mangiare quello che si desidera facendo molto più sport, tipo correre, palestra, calcio o in piscina. 

L’aumento delle calorie da solo, non ha mai generato dei grandi risultati, perché aumentando le calorie si aumentano anche le richieste, ed in questo caso si arriva ad avere molta più fame.

Ma anche quando si esegue una dieta rigorosa può essere inutile se si riducono le le calorie , ma poi nel contesto svolgiamo una vita sedentaria.

Insomma, il messaggio  banale ma necessario è: “per dimagrire occorre sempre abbinare dieta e sport”.

Le patologie che più vengono legate alla richiesta  di un professionista specializzato in nutrizione e alimentazione, possono variare dal banale desiderio di riacquisire una linea, arrivando persino alla risoluzione di problemi molto seri ed anche invalidanti che possono essere collegati sia alle abitudini nutrizionali sbagliate, come l’obesità delle popolazioni occidentali che è purtroppo divenuta universalmente riconosciuta come il male che affligge il nostro secolo.

Da non sottovalutare ma non sottovalutiamo anche il diminuimento di peso patologico: che è anche una situazione e condizione nell’impossibilità ad acquisire del peso nonostante si ingeriscano grandi quantità di cibo, questa condizione psico-fisica (nonostante sia l’invidia di tutti gli oversize) può in realtà essere causa di patologie molto gravi.

In realtà questa è la criticità che la scienza medica si trova ad affrontare patologie come queste appena spiegate, forse molto più che in altre; infatti molte volte non si tratta di risoluzioni di calcoli matematici basati sul metabolismo dell’individuo, ma bensì di affrontare alcuni disagi che tendono a debordare in maniera pesante nel campo della psicologia e della psicoterapia.

Tutta l’alimentazione è in grado di apportare beneficio all’intera struttura organiche del nostro corpo, riuscendo ad esempio ad eliminare profondamente le infiammazioni che ci affliggono.

Quasi sempre le patologie nascono proprio da un clima di tipo infiammatorio, che altera la normale condizione fisiologica di una qualsiasi zona della struttura fisica di ogni essere umano.

Disturbi di ogni tipo possono perciò scaturirsi da un tipo di dieta scorretta, non solo l’obesità, ma tantissime altre patologie infiammatorie croniche come la Candida Albicans sia nell’uomo che nella donna, la quale deriva di base da un consumo troppo elevato di alcune sostanze: i cibi che contengono carboidrati e zuccheri raffinati sono eccellenti alimenti infiammatori della patologia.

La maggior parte dei casi di obesità, invece, trova la propria causa fondamentale in disturbi del comportamento che inducono l’individuo a mangiare ben oltre il limite della sazietà per un meccanismo di “compensazione” da altre carenze (come in molti casi succede: di affetto).

L’equivalente discorso si prospetta anche per tutte le serie patologie rimesse sotto la denominazione di disturbi alimentari, ovvero nella fattispecie di bulimia e anoressia.

In tutti questi casi, sicuramente l’individuo non potrà risolvere autonomamente il proprio disagio, ma necessiterà di instaurare un rapporto di fiducia con il proprio medico o professionista naturale cercando di arrivare ad un valido supporto, accompagnandosi ad una buona guida verso il cammino di una guarigione e verso l’omeostasi.

Altri campi di applicazione della dietologia sono quelli legati al supporto dell’individuo in alcune fasi specifiche della propria vita come la menopausa o la gravidanza, che necessitano di regimi alimentari specifici atti ad evitare l’insorgere o il peggiorare di patologie talora anche gravi.

Insieme all’alimentazione, si può essere coadiuvati da sempre con disintossicazione dell’apparato epatico che il professionista può consigliare oggi, come strumento validissimo per la pulizia dell’organismo dalle tossine, per prevenire allergie, ma soprattutto per il rimodellamento localizzato del corpo.

Infine per migliorare ulteriormente la nostra dieta, l’intervento di un esperto in nutrizione si rivela assolutamente decisivo ai fini di migliorare le proprie prestazioni qualora fossimo sportivi anche di tipo professionistico.

Iridologia ed agopuntura

Iridologia ed agopuntura sono discipline appartenenti alla medicina non tradizionale, comunemente note anche come metodi curativi olistici.

L’iridologia da molti è considerata un’arte: quella che studia il linguaggio degli occhi, in particolare dell’iride, ossia della parte colorata dell’occhio. 

Essa infatti si modifica nel colore e nelle caratteristiche, quando nell’organismo qualcosa non funziona a perfezione. L’iridologo si occupa proprio di studiare il linguaggio dell’iride per conoscere lo stato di salute della persona.

Utilizzando un particolare microscopio binoculare, chiamato endoscopio, con cui è possibile ingrandire e analizzare l’iride, l’iridologia ne studia colore e sopra pigmentazioni per ottenere un quadro completo delle predisposizioni dell’organismo umano.

Un metodo di diagnosi e di importantissima prevenzione dunque: attraverso l’osservazione dell’iride dell’occhio si possono scoprire quali organi presentano degli squilibri e possono generare malattie, intervenendo preventivamente per evitarle.

Come funziona in pratica? L’analisi dell’iride non evidenzia l’esistenza o meno di malattie specifiche, solo le eventuali difficoltà o disfunzioni che gli organi possono presentare.

Secondo la teoria iridologica, ciò avviene perché l’iride è collegato al sistema nervoso autonomo, che innerva la maggior parte degli organi interni: gli stimoli vanno sia dal sistema nervoso agli organi, che viceversa. 

Per questo, nel caso di malfunzionamento o disfunzioni di un organo, l’analisi dell’iride serve ad individuare i segnali di questi problemi.

Lo stesso discorso può essere fatto anche in rapporto alla buona salute del sangue: 

l’iride, infatti, è fortemente vascolarizzato, perciò, se il sangue si presenta sovraccarico di sostanze tossiche o di scarto, durante il suo passaggio nell’iride potrebbe determinare sfumature di colore particolari. 

Da questa analisi sarà possibile comprendere in maniera profonda l’origine dei problemi che verranno evidenziati.

I segnali inviati dal sistema psicosomatico di ciascuno sul proprio stato di salute hanno un riscontro particolarmente perfetto e complesso nell’iride dell’occhio, che rappresenta da questo punto di vista un terreno di analisi ineguagliabile e a più livelli sul buon funzionamento dell’organismo umano

Agopuntura

È una pratica di tipo terapeutico con un’origine molto antica, che era già usata nella medicina cinese nel 2700 a. C., l’agopuntura è una tecnica curativa che consiste nell’introduzione di aghi di lunghezza, diametro, forma della punta e materiali diversi, in punti specifici del corpo, chiamati punti di agopuntura o agopunti, da dove viene percepita una sensazione di calore, intorpidimento o formicolio.

Gli agopunti, molto utili nella stimolazione e nella riattivazione dell’energia che scorre in tutto il nostro corpo, sono ricercati lungo i meridiani, sono canali in cui scorre l’energia vitale (Ki) lungo due importanti flussi energetici (lo Yin e lo Yang), che sono in grande relazione con le principali funzioni del nostro corpo, essi sono circolazione sanguigna, respirazione, digestione ecc…

La forte stimolazione dei punti agopunturali consente il ripristino della condizione di equilibrio ma soprattutto di sbloccare i punti dove questa energia si è accumulata.

I vantaggi della innocuità (viene praticata con aghi monouso ed è praticamente indolore) e dell’assenza di effetti collaterali la pongono in primo piano nella cura di ogni tipo di patologia, non solamente quelle seguite dal dolore: essa viene infatti adoperata nelle sindromi ansiose, nel disturbo del sonno, nei disturbi del ciclo mestruale ed in molte altre manifestazioni di tipo patologico.

L’agopuntura è una terapia curativa alternativa adottata da milioni di pazienti in tutto il mondo. 

A partire dalla fine degli anni 90, pratica è stata riconosciuta anche in Italia, infatti è entrata facendone parte del Servizio Sanitario Nazionale.

Questa tecnica si basa sull’azione azione della stimolazione, con l’uso degli appositi aghi, percorrendo le energie che scorrono nei meridiani, dodici meridiani principali, a seguire quelli secondari ed infine quelli straordinari per ottenerne l’equilibrio.

Tutto questo è una rappresentazione tradizionale nell’interpretare l’agopuntura nella medicina cinese, secondo il pensiero della scienza moderna l’azione curativa di questa arte curativa agisce su tutto il sistema nervoso consentendo all’organismo la potenzialità di liberare sostanze di tipo chimico nei muscoli.

Da qui molte altre discipline olistiche hanno seguito questa strada come la Kinesiologia, l’Osteopatia e lo Shiatsu percorrono lo stesso percorso dell’agopuntura lavorando sui meridiani senza l’uso di aghi ma lavorando in digitopressione.

Vitamina D come base per la sana crescita dei nostri bambini

vitamina D indispensabile per la sana crescita dei bambini

Sentiamo spesso parlare di Vitamina D, ai neonati viene somministrata dai primi giorni di vita per prevenire il rachitismo ed eventuali carenze.

La carenza di vitamina D nel bambino e nel lattante si sviluppa per la scarsa esposizione solare o per l’esigua quantità di vitamina D contenuta nel latte materno durante la fase dell’allattamento, quindi osservando tutte le precauzioni per l’esposizione ai raggi solari, soprattutto in questa stagione è veramente un toccasana trascorrere più tempo possibile all’aria aperta.

Il rachitismo è una malattia, ormai di rarissima osservazione, caratterizzata da un difetto di calcificazione delle ossa, causata principalmente da una mancanza di Vitamina D.

La malattia si manifesta soprattutto durante il periodo di maggiore accrescimento osseo, in particolare nei primi due anni di vita.

Al giorno d’oggi sono molto cambiate le abitudini alimentari, di comportamento e soprattutto le condizioni socio-economiche, pertanto è molto difficile avere una carenza importante di vitamina D e di conseguenza sono raramente riscontrabili le classiche manifestazioni cliniche del grave rachitismo del passato (deformità alle ossa, soprattutto del torace e degli arti).

Tuttavia i rari casi ancora riscontrabili, anche se di lieve entità, stanno a testimoniare una condizione di potenziale sviluppo della malattia, riscontrabile spesso solo con analisi del sangue (dosaggio di calcio, fosforo e soprattutto fosfatasi alcalina) o radiografie delle ossa.

L’interesse attuale è pertanto spostato maggiormente sulla prevenzione. Il fabbisogno giornaliero di Vitamina D nel bambino è di 400 U.I. (10 microgrammi) al giorno, nei prematuri è invece di 1.000 U.I. al giorno, per i primi mesi di vita.

La Vitamina D in parte si forma nell’organismo e in parte viene assunta con gli alimenti.

La parte sintetizzata direttamente dall’organismo per potersi formare ha però bisogno dei raggi ultravioletti del sole che irradiando la cute trasformano la provitamina in essa contenuta in vitamina attiva.

La quantità che si forma è in genere sufficiente per l’adulto, comunque é sempre condizionata dal clima, dal periodo di esposizione al sole e anche dal tipo di pigmentazione cutanea (più la pelle è scura meno vitamina D si forma).

Tra gli alimenti che contengono Vitamina D sono da ricordare:

  • il latte materno: 20 -100 U.I. al litro
  • il latte vaccino: 20 U.I. al litro
  • latti artificiali: il contenuto varia da 300 a 500 U.I. al litro
  • 1 tuorlo d’uovo: 150-200 U.I
  • carne: 100 U.I. ogni 100 gr.
  • fegato: 200 U.I. ogni 100 gr.
  • burro: 60 U.I. ogni 100 gr.
  • olio di fegato di merluzzo: 10.000-20.000 U.I. ogni 100 gr.
  • aringhe – tonno: 300 – 1.000 U.I. ogni 100 gr.

Come si può vedere l’alimentazione da sola non può essere sufficiente alle necessità del bambino (a meno che non venga alimentato con aringhe, tonno e olio di fegato di merluzzo!)

Solo con i latti artificiali qualche volta si può arrivare a ricoprire il fabbisogno minimo giornaliero), così come da sola non è sufficiente l’irradiazione solare (eccetto il periodo estivo, in particolare d’inverno, l’unica parte scoperta dei bambini è il naso!).

Alla luce di quanto detto è comprensibile perché è indicata la profilassi con Vitamina D fin dai primi giorni di vita e per almeno un anno – un anno e mezzo circa…

e poi non ci resta che portare i bambini “fuori” all’aria aperta appena possibile (compatibilmente con le condizioni climatiche) tutto l’anno…