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Il Percorso Kneipp: una pratica olistica per il benessere

Nel vortice di un mondo moderno frenetico e stressante, dove la salute mentale e fisica sono costantemente messe alla prova, la ricerca di un benessere completo diventa una priorità sempre più urgente. In questa cornice, il Percorso Kneipp emerge come una pratica millenaria che sfrutta l’elemento dell’acqua, dell’aria, del sole e del movimento per riequilibrare corpo, mente e spirito, offrendo un approccio integrato alla salute e al benessere.

Esamineremo ora questo tema, approfondendo come le antiche pratiche di cura e benessere come il Percorso Kneipp possano ancora oggi offrire un valido supporto nel contrastare gli effetti deleteri dello stile di vita moderno, promuovendo un equilibrio fisico e mentale duraturo.

I 5 pilastri del percorso Kneipp

Sebbene le sue radici affondino in tradizioni popolari e filosofie millenarie, il Percorso Kneipp deve la sua codifica a Sebastian Kneipp, un sacerdote tedesco vissuto nel XIX secolo.

Kneipp, dopo aver sperimentato sulla propria pelle i benefici di bagni freddi e passeggiate a piedi nudi, dedicò la sua vita allo studio e alla diffusione di un approccio olistico al benessere, basato su cinque pilastri fondamentali.

  • Acqua: L’utilizzo di acqua fredda, calda e a temperatura ambiente attraverso bagni, docce, affusioni e frizioni rappresenta un elemento centrale del Percorso Kneipp. L’acqua, infatti, possiede proprietà tonificanti, stimolanti e purificanti che agiscono sul corpo e sulla mente.
  • Aria: Respirare aria fresca e pura è fondamentale per il benessere fisico e mentale. Il Percorso Kneipp incoraggia a trascorrere del tempo all’aria aperta, praticando attività come passeggiate, escursioni e attività sportive.
  • Sole: L’esposizione al sole, in modo graduale e consapevole, apporta numerosi benefici all’organismo, favorendo la produzione di vitamina D, rinforzando il sistema immunitario e migliorando l’umore.
  • Movimento: L’attività fisica regolare è essenziale per il benessere fisico e mentale. Il Percorso Kneipp promuove diverse tipologie di movimento, come camminare, correre, nuotare e praticare ginnastica.
  • Alimentazione: Una dieta sana ed equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e legumi, è fondamentale per fornire all’organismo i nutrienti necessari per funzionare correttamente.

I benefici del Percorso Kneipp

Il Percorso Kneipp offre una vasta gamma di benefici

  • Rafforzamento del sistema immunitario: L’alternanza di acqua calda e fredda stimola la circolazione sanguigna e linfatica, rafforzando le difese immunitarie.
  • Riduzione dello stress: L’immersione in acqua fredda e l’esposizione all’aria fresca aiutano a ridurre lo stress, l’ansia e la tensione nervosa.
  • Miglioramento del sonno: I bagni serali con acqua calda e le passeggiate al tramonto favoriscono un sonno ristoratore.
  • Alleviamento di dolori muscolari e articolari: L’utilizzo di acqua fredda e i massaggi con acqua calda possono aiutare ad alleviare dolori muscolari e articolari.
  • Depurazione dell’organismo: L’azione tonificante dell’acqua e l’esercizio fisico favoriscono l’eliminazione delle tossine dall’organismo.
  • Tonificazione della pelle: L’alternanza di acqua calda e fredda stimola la circolazione cutanea, rendendo la pelle più tonica ed elastica.
  • Miglioramento del tono dell’umore: L’esposizione al sole, l’attività fisica e la riduzione dello stress contribuiscono a migliorare il tono dell’umore e a combattere la depressione.

Come praticare il Percorso Kneipp

Il Percorso Kneipp può essere praticato in autonomia o con l’aiuto di un professionista qualificato. Esistono diverse modalità per integrare questa filosofia nella propria vita quotidiana.

  • Iniziare con semplici esercizi: Bagni freddi alle gambe, docce alternate con acqua calda e fredda, passeggiate a piedi nudi nell’erba o sulla sabbia, esercizi di respirazione profonda.
  • Frequentare centri Kneipp: In molte località è possibile trovare centri specializzati dove esperti guidano i percorsi e offrono trattamenti personalizzati.
  • Seguire i consigli di un libro o un sito web: Esistono numerose pubblicazioni che forniscono informazioni dettagliate sul Percorso Kneipp e su come applicarlo nella propria vita.

Precauzioni e controindicazioni

Il Percorso Kneipp è generalmente sicuro per la maggior parte delle persone. Tuttavia, è importante adottare alcune precauzioni e consultare il proprio medico prima di iniziare.

  • In caso di gravidanza, patologie croniche o condizioni particolari, è fondamentale chiedere il parere del medico.
  • L’esposizione al sole deve avvenire in modo graduale e consapevole, utilizzando sempre la protezione solare adeguata.
  • L’attività fisica deve essere adattata alle proprie capacità e condizioni fisiche.
  • In caso di dubbi o perplessità, è consigliabile rivolgersi a un professionista qualificato.

Approccio olistico per ritrovare armonia e benessere

Il Percorso Kneipp rappresenta un approccio olistico al benessere che, attraverso l’utilizzo di elementi naturali come acqua, aria, sole e movimento, mira a riequilibrare corpo, mente e spirito. I benefici di questa pratica sono numerosi e comprovati da secoli di esperienza.

Integrare il Percorso Kneipp nella propria vita quotidiana può essere un modo semplice ed efficace per migliorare la salute fisica e mentale, aumentare l’energia e ritrovare un senso di armonia e benessere.

Se sei alla ricerca di un modo naturale per prenderti cura di te stesso e vivere una vita più sana e appagante, il Percorso Kneipp potrebbe essere la risposta che fa per te.

La pratica olistica della riflessologia

Nel mondo in cui viviamo, la ricerca di approcci olistici alla salute e al benessere è diventata una priorità per molte persone. In questo contesto, la riflessologia si presenta come una pratica millenaria che continua a suscitare un profondo interesse per la sua capacità di promuovere l’equilibrio fisico, mentale ed emotivo. La riflessologia ha affondato le sue radici nelle antiche tradizioni di molte culture in tutto il mondo concentrandosi sull’applicazione di pressioni specifiche su determinate zone del corpo per promuovere il benessere fisico, mentale ed emotivo. In questo articolo, esploreremo più approfonditamente la pratica olistica della riflessologia con i suoi fondamenti e i suoi benefici per la salute fisica, emotiva e mentale. 

Origini e fondamenti della riflessologia

La riflessologia ha una storia antica che risale a migliaia di anni fa. Si dice che sia stata praticata in varie forme dalle antiche civiltà egizia, cinese e indiana. Queste culture credevano nel concetto di energia vitale che fluisce attraverso il corpo e che è essenziale per mantenere la salute e il benessere generale. La riflessologia è nata da questa concezione, con l’idea che stimolare determinati punti riflessi possa influenzare positivamente l’equilibrio energetico del corpo. Ciò che rende la riflessologia unica, è il suo approccio olistico alla salute, poiché piuttosto che trattare i sintomi isolati, la riflessologia considera il corpo, la mente e lo spirito come un’unica entità interconnessa. Questo significa che durante una sessione di riflessologia, non solo vengono affrontati i sintomi fisici, ma anche le cause sottostanti e gli squilibri emotivi possono essere indagati e trattati.

I vari tipi di riflessologia

Esistono diversi tipi di riflessologia, ognuno dei quali si concentra su punti riflessi specifici e può avere origini culturali diverse. Ecco alcuni dei tipi più comuni:

  • Riflessologia plantare: è la forma più diffusa di riflessologia, che coinvolge la stimolazione dei punti riflessi presenti sui piedi. Si basa sull’idea che i piedi riflettano l’intero corpo e che la manipolazione di determinati punti possa influenzare positivamente la salute generale.
  • Riflessologia auricolare: questa forma si concentra sulla stimolazione dei punti riflessi presenti sull’orecchio esterno. Si ritiene che questi punti riflettano diverse parti del corpo e che la loro manipolazione possa promuovere il benessere generale.
  • Riflessologia palmare: simile a quella plantare, ma invece di concentrarsi sui piedi, questa tecnica coinvolge la stimolazione dei punti riflessi presenti sulle mani.
  • Riflessologia facciale: questa forma di riflessologia coinvolge la stimolazione dei punti riflessi presenti sul viso. Si ritiene che i punti riflessi facciali siano collegati a diverse parti del corpo e che la loro manipolazione possa portare a una migliore circolazione sanguigna e a un rilassamento generale.
  • Riflessologia cranio-sacrale: questa pratica si concentra sulla manipolazione delicata del cranio e del sacro al fine di migliorare il flusso del liquido cerebrospinale e ristabilire l’equilibrio nel corpo.

Questi sono solo alcuni esempi dei tipi di riflessologia esistenti. Ogni forma di riflessologia ha le proprie tecniche e benefici specifici, ma tutte si basano sul principio fondamentale della stimolazione dei punti riflessi per promuovere il benessere generale.

Come funziona una seduta di riflessologia 

Una seduta di riflessologia è un’esperienza rilassante e terapeutica che si concentra sulla stimolazione di punti riflessi specifici. Ecco come generalmente funziona una seduta di riflessologia:

  1. Consultazione iniziale: il praticante di riflessologia inizia con una consultazione per comprendere le esigenze e le preoccupazioni del cliente. 
  2. Preparazione e relax: il cliente si siede o si sdraia comodamente su una sedia o un lettino, completamente vestito ad eccezione delle scarpe e dei calzini. L’ambiente solitamente è tranquillo e rilassante.
  3. Valutazione dei punti riflessi: il praticante esamina i piedi, le mani o l’orecchio del cliente per individuare eventuali aree di tensione, dolore o sensibilità. Queste aree possono riflettere eventuali squilibri o problemi nel corpo del cliente.
  4. Stimolazione dei punti riflessi: utilizzando tecniche di pressione specifiche con le dita, i pollici o strumenti appositi, viene applicata una pressione mirata sui punti riflessi correlati alle aree del corpo o agli organi che richiedono attenzione. La pressione può variare da leggera a moderata, a seconda della sensibilità del cliente e delle esigenze individuali.
  5. Rilassamento e flusso di energia: durante la sessione, il cliente può sperimentare una sensazione di profondo rilassamento e benessere. La stimolazione dei punti riflessi favorisce il flusso di energia attraverso il corpo, incoraggiando il rilascio di tensione e il miglioramento della circolazione sanguigna.

Al termine della sessione, che può durare dai 30 ai 60 minuti, il praticante può fornire consigli su come mantenere e prolungare i benefici della riflessologia a casa. Ciò può includere suggerimenti su tecniche di rilassamento, esercizi di automassaggio o cambiamenti nello stile di vita che possono supportare il benessere generale. 

Benefici fisici della riflessologia

I benefici fisici della riflessologia sono molti e vari, e possono essere generali o più specifici. I primi includono il sollievo dal dolore, ma anche il notevole miglioramento della circolazione sanguigna, che favorisce il trasporto di nutrienti vitali e l’eliminazione delle tossine dal corpo. Da un punto di vista immunitario, la riflessologia può agire come un prezioso alleato, contribuendo a potenziare il sistema di difesa naturale del corpo aumentando la resistenza alle malattie. 

Oltre a questi benefici generali, molte persone hanno notato sollievo da disturbi specifici grazie alla riflessologia. Ad esempio, individui affetti da mal di testa cronici hanno riportato un notevole miglioramento dopo una serie di sessioni di riflessologia. Allo stesso modo, coloro che soffrono di dolori muscolari, problemi digestivi o disturbi del sonno hanno segnalato una significativa riduzione dei sintomi dopo aver integrato la riflessologia nel loro regime di cura.

Benefici emotivi della riflessologia

Oltre ai benefici fisici, la riflessologia può rivelarsi una preziosa alleata nel promuovere un equilibrio emotivo e mentale ottimale. Grazie alla sua capacità di indurre una profonda sensazione di rilassamento nel sistema nervoso, la pratica regolare della riflessologia è associata a una significativa riduzione dello stress e dell’ansia. Questo effetto calmante e rilassante non solo porta sollievo immediato, ma può anche contribuire a ristabilire un senso di equilibrio interiore e a promuovere una maggiore resilienza emotiva.

Inoltre, la stimolazione dei punti riflessi correlati alle emozioni e alle funzioni cognitive offre un’opportunità unica per esplorare e affrontare i blocchi emotivi e mentali. La riflessologia può aiutare a liberare tensioni accumulate, consentendo così alle emozioni di fluire più liberamente promuovendo una maggiore chiarezza mentale. Questo processo può portare a una maggiore consapevolezza di sé e alla capacità di gestire meglio lo stress e le sfide quotidiane, favorendo un senso generale di benessere emotivo e mentale.

In un’epoca in cui l’interesse per approcci naturali e olistici alla salute è in costante crescita, la riflessologia emerge come una pratica distintiva capace di offrire benefici tangibili per il corpo, la mente e lo spirito. Con la sua capacità di stimolare punti riflessi specifici, la riflessologia apre le porte a un viaggio verso il benessere completo, incoraggiando equilibrio, vitalità e armonia in ogni aspetto della nostra esistenza. Essa è un invito a esplorare le profondità della natura umana e a riscoprire la connessione tra mente, corpo e spirito.  

Il concetto di spiritualità nell’olistica

Benvenuto in un nuovo articolo, oggi parliamo dell’approccio olistico nei confronti della salute e del benessere e come la spiritualità giochi un ruolo fondamentale in questo ambito.

Essa viene, infatti, intesa come una dimensione intrinseca dell’essere umano, che va oltre la semplice religiosità e si connette con il senso di trascendenza, il rapporto con il Sé più profondo e la ricerca di un significato nella vita.

Vediamo quindi cosa è la spiritualità nell’olistica, quali sono i suoi benefici e come coltivarla. 

Qual è il ruolo della spiritualità olistica?

Il concetto di spiritualità nell’approccio olistico si basa sull’idea che corpo, mente e spirito sono interconnessi e interdipendenti. L’olistica considera l’essere umano come un insieme di dimensioni interrelate, e la spiritualità rappresenta una di queste dimensioni cruciali.

Secondo questa visione, l’uomo è un essere multidimensionale dove la spiritualità, assume un ruolo chiave nel promuovere l’equilibrio e l’armonia tra le diverse dimensioni dell’essere e secondo cui la salute e il benessere non possono essere compresi appieno senza considerare tutte queste dimensioni. La spiritualità olistica non si limita a seguire una specifica religione o dottrina, ma incoraggia l’individuo a coltivare una connessione profonda con se stesso, con la natura e con l’universo. Ci sono alcuni concetti su cui si sviluppa la spiritualità nel mondo olistico vediamo quali sono. 

Alcuni concetti fondamentali della spiritualità olistica

Ecco alcuni aspetti fondamentali su cui ruota il concetto della spiritualità nella pratica olistica: 

  • Riconoscimento del significato e del proposito: la spiritualità nell’ olistica spesso coinvolge la ricerca di significato e scopo nella vita. La connessione con qualcosa di più grande di sé, che può assumere la forma di una forza spirituale, energia universale o coscienza collettiva, è spesso vista come un elemento fondamentale del benessere.
  • Pratiche spirituali e di guarigione: molte tradizioni olistiche includono pratiche spirituali come la meditazione, la preghiera, la visualizzazione creativa e altre forme di auto-esplorazione come strumenti per promuovere la guarigione e il benessere, sono pratiche mirano a equilibrare e armonizzare mente, corpo e spirito.
  • Rispetto per la natura e l’ambiente: l’olistica spesso incoraggia il rispetto per la natura e l’ambiente come parte integrante della spiritualità. La consapevolezza della connessione con il pianeta e la sua importanza nel mantenere l’equilibrio energetico è vista come un aspetto significativo della pratica olistica.
  • Etica e compassione: la spiritualità nell’ olistica può anche riflettersi nell’adozione di valori etici e compassione verso gli altri. La consapevolezza delle relazioni e della responsabilità nei confronti dell’umanità nel suo complesso è spesso una componente importante della dimensione spirituale nell’ olistica.

I benefici della spiritualità olistica?

Negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha rivolto crescente attenzione all’esplorazione degli effetti della spiritualità olistica sulla salute e il benessere psicofisico. È stato visto che la connessione con il proprio Sé più profondo e con la totalità dell’essere può apportare numerosi benefici, tra cui:

  • Riduzione dello stress e dell’ansia: la spiritualità olistica, attraverso pratiche come la meditazione e lo yoga, può aiutare a regolare le emozioni, diminuire i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e favorire una maggiore calma interiore.
  • Miglioramento del sonno: la connessione con la propria spiritualità può contribuire a creare un ambiente mentale più tranquillo e sereno, favorendo un sonno più profondo e ristoratore.
  • Aumento del senso di pace e di benessere interiore: la spiritualità olistica può nutrire un senso di profonda fiducia nella vita, accrescendo la sensazione di pace interiore e di appagamento.
  • Rafforzamento del sistema immunitario: lo stress cronico può indebolire il sistema immunitario ma la spiritualità olistica, favorendo la riduzione dello stress, può contribuire a rafforzare le difese naturali dell’organismo.
  • Maggiore resilienza di fronte alle difficoltà: la connessione con il proprio Sé più profondo può fornire una fonte di forza e sostegno interiore di fronte alle sfide e alle avversità della vita.
  • Sviluppo di una maggiore compassione e altruismo: la spiritualità olistica può incoraggiare l’empatia e la comprensione verso gli altri, favorendo la nascita di comportamenti compassionevoli e altruistici.

Quali sono quindi i modi che attraverso cui è possibile sviluppare la propria spiritualità, andiamo a vederli! 

Come coltivare la spiritualità olistica?

La spiritualità olistica è un viaggio personale che può essere intrapreso da chiunque, a prescindere dalle proprie credenze religiose o filosofiche. Esistono molti modi per coltivare questa dimensione nella propria vita, arricchendola e trovando un maggiore equilibrio e benessere. Ecco alcuni suggerimenti:

  • Dedicare tempo alla meditazione o ad altre pratiche di consapevolezza: la meditazione aiuta a coltivare la presenza mentale, la calma interiore e la connessione con il proprio Sé più profondo. La chiave è trovare una tecnica  meditativa adatta a te e praticarla regolarmente, anche solo per pochi minuti al giorno. Oltre alla meditazione, ci sono altre pratiche di consapevolezza che possono essere utili per coltivare la spiritualità olistica, come lo yoga, il tai chi, il qi gong. 
  • Pratica yoga o altre discipline che integrano corpo, mente e spirito: lo yoga è una disciplina olistica che combina esercizi fisici, respirazione e meditazione integrando corpo, mente e spirito. È un ottimo modo per migliorare la flessibilità, la forza e la postura, ma anche per ridurre lo stress, aumentare la consapevolezza e coltivare la spiritualità. Esistono diverse tipologie di yoga, adatte a differenti livelli di esperienza e preferenze.
  • Trascorrere del tempo nella natura: il contatto con la natura ha un effetto benefico sulla mente, il corpo e lo spirito. Passeggiare in un bosco, fare un picnic in un parco o semplicemente osservare il cielo stellato possono aiutare a riconnettersi con la bellezza del mondo e a sentirsi parte di qualcosa di più grande. La natura può essere una fonte di ispirazione, di pace e di ristoro per l’anima.
  • Prenditi cura del tuo corpo e della tua mente: mangiare sano, fare attività fisica regolarmente e dormire a sufficienza sono tutti fattori che contribuiscono al benessere olistico. Prenditi cura del tuo corpo e della tua mente per creare una base solida per la tua crescita spirituale.
  • Segui il tuo cuore e la tua intuizione: la spiritualità olistica è un viaggio personale che richiede di seguire il proprio cuore e la propria intuizione. Non aver paura di sperimentare e di trovare ciò che funziona meglio per te. Ascolta la tua voce interiore e lasciati guidare dalla tua saggezza. 

In conclusione vogliamo ricordare che la spiritualità olistica è un viaggio personale che può arricchire la vita in molti modi. Pertanto,incoraggiare la connessione con il Sé più profondo e con la totalità dell’essere, può contribuire a raggiungere un maggiore equilibrio e benessere psicofisico.

Il trattamento olistico per il viso

Benvenuto in questo nuovo articolo, dove si parlerà del trattamento olistico per il viso. Il trattamento olistico per il viso è un approccio alla cura della pelle che considera il viso come un sistema integrato, piuttosto che una serie di parti separate. Questo approccio tiene conto di fattori fisici, come la struttura della pelle, ma anche di fattori emotivi e spirituali.

Il trattamento olistico per il viso può essere eseguito da un operatore qualificato, come un’estetista o un terapista olistico. Il trattamento può variare a seconda delle esigenze individuali, ma in genere include una combinazione di tecniche. Pertanto, in questa occasione ti daremo una visione generale di questo speciale trattamento.

Che cosa sono i trattamenti olistici?

Prima di andare nel fulcro dell’articolo, è doveroso fare un inciso riguardo che cosa sono i trattamenti olistici. I trattamenti olistici sono un approccio alla salute e al benessere che considera l’individuo come un tutto, piuttosto che una serie di parti separate. Questo approccio tiene conto di fattori fisici, emotivi, spirituali e ambientali. In altre parole, i trattamenti olistici si concentrano sulla salute e sul benessere dell’individuo nel suo insieme, piuttosto che su una singola condizione o sintomo.

I trattamenti olistici possono essere utilizzati per trattare una varietà di condizioni, tra cui stress, ansia, depressione, dolore cronico e malattie croniche. Possono anche essere utilizzati per migliorare il benessere generale, promuovendo la salute e il benessere fisico, emotivo e spirituale.

Facendo alcuni esempi di trattamenti olistici, questi possono riguardare la meditazione, la quale è una pratica che può aiutare a ridurre lo stress, l’ansia e la depressione. Anche il massaggio rientra nei trattamenti, in quanto è una pratica che può aiutare a rilassare i muscoli, migliorare la circolazione e ridurre lo stress. Metodo particolare, infine, risulta essere l’aromaterapia, ovvero l’uso degli oli essenziali per promuovere il benessere fisico, emotivo e spirituale.

Quali sono i benefici del massaggio olistico per il viso?

Ora si analizzano i benefici del massaggio olistico per il viso. I benefici del massaggio olistico per il viso sono molteplici e possono essere sia fisici che emotivi.

  • Benefici fisici
  • Migliora la circolazione. Il massaggio del viso aiuta a migliorare la circolazione sanguigna e linfatica, apportando più ossigeno e nutrienti alle cellule della pelle. Ciò può aiutare a migliorare l’aspetto della pelle, rendendola più sana, luminosa e tonica.
  • Riduce le tensioni muscolari. Il massaggio del viso può aiutare a rilassare i muscoli del viso e del collo, che possono contribuire alla formazione di rughe e segni d’espressione.
  • Rimuove le tossine. Il massaggio del viso può aiutare a rimuovere le tossine dalla pelle, che possono contribuire all’invecchiamento e alla comparsa di imperfezioni.
  • Benefici emotivi
  • Riduce lo stress e l’ansia. Il massaggio del viso può aiutare a ridurre lo stress e l’ansia, che possono influire negativamente sulla salute della pelle.
  • Migliora il benessere generale. Il massaggio del viso può aiutare a migliorare il benessere generale, aumentando la sensazione di rilassamento e tranquillità.

In generale, quindi, il massaggio olistico per il viso può essere un’ottima opzione per chi desidera migliorare l’aspetto e la salute della pelle in modo naturale e completo.

Come si esegue il trattamento olistico per il viso?

Ma quindi, come si esegue il trattamento olistico per il viso? Come accennato, il trattamento olistico per il viso è un trattamento eseguito da un operatore qualificato, come un’estetista o un terapista olistico. Il trattamento può variare a seconda delle esigenze individuali, ma in genere include una combinazione di tecniche, come:

  • Massaggio. Il massaggio del viso può aiutare a migliorare la circolazione, ridurre le tensioni muscolari e favorire il drenaggio linfatico.
  • Esfoliazione. L’esfoliazione aiuta a rimuovere le cellule morte della pelle e a migliorare l’aspetto della pelle.
  • Idratazione. L’idratazione è essenziale per mantenere la pelle sana e luminosa.
  • Nutrienti. I nutrienti possono aiutare a migliorare la salute della pelle dall’interno.

Nella pratica, il trattamento olistico per il viso inizia con un incontro iniziale, durante il quale l’operatore valuterà le esigenze della persona e personalizzerà il trattamento di conseguenza. Dopodiché, il trattamento vero e proprio inizia con un lavaggio del viso per rimuovere le impurità. Successivamente, l’operatore applicherà un olio o un siero per preparare la pelle al massaggio.

Il massaggio del viso può essere eseguito con le mani o con degli strumenti specifici. In particolare, le mani vengono usate per applicare una pressione delicata e ritmica su diverse aree del viso, come la fronte, gli zigomi, il naso, il mento e il collo. Gli strumenti specifici possono essere utilizzati per eseguire tecniche più specifiche, come il drenaggio linfatico o l’esfoliazione. Il massaggio del viso può durare da 30 minuti a un’ora. Al termine del massaggio, l’operatore applicherà una maschera o una crema per completare il trattamento.

Quanto costa fare il trattamento olistico per il viso?

Si conclude l’articolo parlando di quanto costa fare il trattamento olistico per il viso. In realtà, il costo di un massaggio olistico per il viso può variare a seconda di diversi fattori, tra cui la durata del trattamento, la posizione del centro estetico o del terapista olistico e la formazione e l’esperienza dell’operatore.

Solitamente, il costo di un massaggio olistico per il viso di 30 minuti si aggira intorno ai 40-50 euro. Un massaggio di un’ora può costare invece dai 60 ai 100 euro. In Italia, è possibile trovare massaggi olistici per il viso a prezzi più economici, anche intorno ai 30 euro per un trattamento di 30 minuti. Tuttavia, è importante scegliere un operatore qualificato e con esperienza, anche se il prezzo è più basso.

In linea generale, è utile richiedere un preventivo a diversi centri estetici o terapisti olistici, giusto per farsi un’idea completa per poi decidere. Anche per controllare se ci sono offerte o promozioni in corso. Non è da sottovalutare il fatto che magari il trattamento eseguito durante la settimana può essere più economico rispetto a quello eseguito durante il weekend, come al sabato per esempio.

In conclusione, se stai cercando un modo naturale per migliorare l’aspetto e la salute della tua pelle, il trattamento olistico per il viso può essere un’opzione da considerare.

L’approccio olistico dei Fiori di Bach

La floriterapia di Bach è un metodo di cura olistica che utilizza i fiori di 38 piante selvatiche per aiutare le persone a ritrovare il proprio equilibrio emotivo. L’approccio olistico della floriterapia di Bach si basa sul principio che la salute fisica e mentale di una persona sono interconnesse. Secondo questo principio, le emozioni negative possono portare a squilibri fisici, mentre gli squilibri fisici possono portare a emozioni negative.

I fiori di Bach agiscono a livello energetico, aiutando a bilanciare le emozioni negative e a favorire uno stato di benessere generale. In questo nuovo articolo, ti darò una visione generale di Fiori di Bach, toccando dei punti importanti. Iniziamo.

Su che cosa si basano i Fiori di Bach?

Come sempre bisogna partire dal principio. I Fiori di Bach si basano sul principio che alcune emozioni possono avere un impatto negativo sulla salute fisica e mentale di una persona. Secondo il dottor Edward Bach, fondatore della floriterapia, queste emozioni possono portare a squilibri fisici, mentre gli squilibri fisici possono portare a emozioni negative.

I Fiori di Bach agiscono a livello energetico, aiutando a bilanciare le emozioni e a favorire uno stato di benessere generale. Ogni fiore di Bach corrisponde a una specifica emozione che può influenzarci in maniera negativa. Il dottor Bach ha individuato 38 fiori, ognuno dei quali ha una sua specifica proprietà. Ad esempio, il fiore di Agrimony aiuta a superare l’ansia, il fiore di Oak aiuta a superare la resistenza al cambiamento e il fiore di Willow aiuta a superare il vittimismo.

Nella pratica, i Fiori di Bach vengono diluiti in acqua e poi somministrati sotto forma di gocce orali. Il dosaggio e la frequenza di assunzione variano a seconda della persona e della condizione da trattare. C’è da dire, inoltre, che la floriterapia di Bach è un metodo di cura sicuro ed efficace che può essere utilizzato da persone di tutte le età.

Quali sono i possibili rimedi dei Fiori di Bach?

Ora ti parlo dei possibili rimedi dei Fiori di Bach. I possibili rimedi dei Fiori di Bach sono ben 38, ognuno dei quali corrisponde ad una specifica emozione che può influenzarci in maniera negativa. I Fiori di Bach sono stati sviluppati dal medico inglese Edward Bach all’inizio del XX secolo. Come detto, Bach credeva che tali emozioni fossero alla base di molti problemi di salute fisica e mentale. I fiori di Bach agiscono a livello energetico, aiutando a bilanciare le emozioni che possono influenzarci in maniera negativa e a favorire uno stato di benessere generale.

In questa occasione ti dirò solo alcuni dei possibili rimedi. Magari in un successivo articolo parleremo più specificamente solo di essi. Ti elenco alcuni con una breve descrizione di queste emozioni:

  • Agrimony – Ansia, angoscia, nervosismo, inquietudine. Le persone che hanno bisogno di Agrimony sono spesso ansiose e nervose, ma cercano di nascondere le loro emozioni agli altri. Possono essere persone molto socievoli ed estroverse, ma dentro di loro si sentono spesso a disagio e insicure.
  • Aspen – Paura, ansia, angoscia, incubi. Le persone che hanno bisogno di Aspen sono spesso preda di paure e ansie irrazionali. Possono avere paura del buio, degli animali, dei luoghi alti o di altre cose che non possono spiegare. Possono anche avere incubi frequenti.
  • Beech – Giudizio, critica, intolleranza. Le persone che hanno bisogno di Beech sono spesso giudicanti e intolleranti nei confronti degli altri. Possono essere persone molto intelligenti e capaci, ma hanno difficoltà a tollerare i difetti degli altri. Possono essere anche molto esigenti e perfezioniste.
  • Centaury – Sottomissione, accondiscendente, mancanza di assertività. Le persone che hanno bisogno di Centaury sono spesso sottomesse e accondiscendenti nei confronti degli altri. Possono essere persone molto gentili e altruiste, ma hanno difficoltà a dire di no e a difendere i propri bisogni.

Quanto ci mettono i fiori di Bach a fare effetto?

Direi una domanda del tutto normale arrivati a questo punto. I Fiori di Bach possono iniziare a fare effetto in tempi relativamente brevi, anche entro pochi giorni. Tuttavia, puoi immaginare che il tempo necessario per vedere i risultati può variare a seconda della persona e della condizione da trattare.

In generale, le persone che soffrono di “emozioni negative acute”, come ansia o stress, possono vedere i risultati più rapidamente rispetto a chi soffre di tali emozioni croniche, come bassa autostima o depressione. Inoltre, le persone che sono più ricettive alle terapie naturali, come la floriterapia, possono vedere i risultati più rapidamente rispetto a chi è più scettico.

Ampliando il discorso, è consigliabile assumere i fiori di Bach per almeno 2-3 settimane prima di valutare l’efficacia del trattamento. Se non si notano miglioramenti entro questo periodo, è possibile consultare un floriterapeuta per rivedere la scelta dei fiori o la frequenza di assunzione.

Per riassumere il tutto, ti elenco alcuni fattori che possono influenzare la velocità con cui i fiori di Bach fanno effetto:

  • La gravità della condizione da trattare
  • La durata della condizione da trattare
  • La predisposizione della persona alle terapie naturali
  • La frequenza di assunzione dei fiori di Bach

Quando non bisognerebbe prendere i fiori di Bach?

Anche questa domanda risulta non banale. Anzi, direi che sia una domanda fondamentale da chiedersi. C’è da dire che i Fiori di Bach sono generalmente sicuri e non presentano controindicazioni. Tuttavia, ci sono alcune situazioni in cui è meglio evitare di assumerli. Te li elenco:

  • In caso di gravidanza o allattamento. È sempre meglio consultare un medico o un floriterapeuta prima di assumere qualsiasi tipo di integratore durante la gravidanza o l’allattamento.
  • In caso di gravi problemi di salute. Se si soffre di una grave condizione di salute, è importante consultare un medico prima di assumere qualsiasi tipo di integratore, compresi i fiori di Bach.
  • In caso di allergia. Se si è allergici a uno dei fiori utilizzati per preparare i fiori di Bach, è ovviamente meglio evitare di assumerli.

Inoltre, è importante notare che i Fiori di Bach non sono un sostituto della terapia medica tradizionale. Se si soffre di una condizione di salute grave, è sempre importante consultare un medico.

Osteopatia e Sintropia

La legge della sintropia nasce dalle equazioni fondamentali dell’universo, ed è stata verificata grazie ad un numero ormai molto elevato di esperimenti che possono essere replicati con relativa facilità. 

L’entropia è la tendenza alla dissipazione di energia, la famosa seconda legge della termodinamica, nota anche come legge della morte termica. 

Al contrario, la sintropia è la tendenza alla concentrazione di energia, all’aumento della complessità̀. 

La sintropia reintroduce la vita nelle leggi dell’universo, costruisce la vita.

L’essere umano è considerato in fisica come un sistema chiuso, nel quale, come afferma il secondo principio della termodinamica, l’energia interna del sistema, tenderà inevitabilmente ad aumentare il suo stato di disordine, la sua entropia, fino a divenire un sistema caotico che tenderà a mettere in crisi l’esistenza dell’intero sistema.  

Da alcuni decenni, molti studiosi, consapevoli della grande ristrettezza nell’interpretazione scientifica di quello che è la termodinamica, hanno iniziato ad avere un approccio più alternativo.

La maggior parte dei sistemi che conosciamo (viventi e non) sono sistemi aperti, in continuo scambio di materia (energia) e informazioni con l’ambiente; sono strutture dissipative, sistemi fluttuanti, instabili, lontani dell’equilibrio termodinamico: per vivere, devono consumare continuamente energia.

I sistemi che hanno ricevuto apertura, ricevendo grandi stimoli dall’esterno, possono tramutarsi in ben più  ampie fluttuazioni che mettono tutto il  sistema in una situazione di crisi.

Quando la fluttuazione è così potente da rendere instabile l’intera struttura, il sistema si trova ad un punto di crisi in cui il sistema o si auto-organizza, ad un livello di ordine superiore, oppure si disgrega verso il caos e il disordine.

Il sistema si struttura come se ogni molecola fosse “informata” dello stato complessivo del sistema stesso e quando è lontana dall’equilibrio la materia comincia a “percepire” il suo ambiente.

Secondo questa concezione l’ordine di un sistema deve passare attraverso un processo di aumento del caos, di crescita del disordine, per evolversi ad un ordine più elevato e complesso.

La materia ha pertanto enormi e sconosciute potenzialità evolutive, è viva e attiva. 

La sintropia, come opposto dell’entropia, implica coerenza, bellezza, armonia, cooperazione, significato, sono due aspetti della stessa legge, che si può manifestare nel suo aspetto entropico, riduttivo e tendente al disordine, e nel suo aspetto sintropico, tendente all’ordine. 

Osserviamo ora il principio entropico-sintropico in osteopatia

Quando un organismo o una parte di esso tende verso il disordine compaiono segni disfunzionali più o meno evidenti, fino a sfociare in una patologia vera e propria.

Still diceva, che “il corpo contiene in sé tutto ciò che gli serve per essere in ordine” ed è compito dell’osteopata muovere le strutture corporee in modo tale che l’organismo possa ritrovare il suo equilibrio.

Gli esseri umani, tendono ad un aumento dell’attività del loro sistema, arrivando ad un “punto di biforcazione”; il sistema umano tende a fluttuare in continuazione tra stati diversi in cui la crisi spinge verso un salto quantico in direzione di maggiore ordine e coerenza o verso stati maggiormente caotici.

La malattia può essere collocata in un’area che tende ad essere vicina a tale punto critico.  

L’osteopatia entra in una relazione di aiuto tra sistemi aperti, in cui, attraverso tecniche specifiche informa l’organismo e tutto il sistema vivente, in modo da agevolarlo nel passaggio verso un nuovo stato di ordine, facilitando il passaggio in questo punto critico tra entropia e sintropia.

E’ per lo stesso motivo, che i sintomi spesso possono aumentare momentaneamente, per poi generare uno stato di benessere, un aumento dell’entropia con conseguente aumento della sintomatologia. 

Il paziente attraversa stati diversi che corrispondono a cambiamenti parziali del suo sistema vivente, con la possibilità di andare in crisi in alcuni settori, o nel suo complesso.

Il terapeuta diventa una fonte di informazione, di energia che spinge verso un maggiore ordine e coerenza il sistema vivente del paziente.

Le tecniche usate in osteopatia contengono una certa dose di energia ed una certa dose di informazione. 

Alcune tecniche contengono un’informazione molto precisa ed importante, accompagnate da una energia bassa e altre tecniche contengono meno informazione coerente ed organizzata ma un quantitativo energetico più elevato.

Le tecniche a leva corta, ad esempio, sono depositarie di un elevato livello di energia accompagnata, spesso, da una relativamente bassa coerenza dell’informazione.

Le tecniche craniali sono invece molto ricche di informazione ma con un basso livello di energia applicato nell’unità di tempo.

L’ideale è raggiungere nella terapia, livelli di attuazione delle tecniche, con la massima efficacia in termini di informazione e di energia prodotta. 

Questo è il meccanismo che induce il sistema paziente ad una possibilità molto più alta di superare gli stati di fluttuazione del suo sistema, compresi i livelli di fluttuazione chiamati: punti critici.

È pertanto fondamentale che l’osteopata stesso divenga un sistema vivente il più possibile energizzante e fonte di informazione coerente.

La postura e l’educazione respiratoria

La cultura occidentale riconosce nel controllo della respirazione il raggiungimento e il mantenimento dell’equilibrio psico-fisico permettendogli una migliore concentrazione, mentre la cultura orientale trova il controllo respiratorio porti ad un maggior dominio, da parte dell’uomo, del proprio corpo  e delle proprie emozioni, inoltre gli attribuisce la capacità di concentrare l’energia vitale, detta prana, nei punti dove il corpo ne necessitasse.

L’educazione respiratoria va ad incidere su diversi aspetti della persona, infatti esiste una stretta relazione tra vita psico-affettiva, respirazione e postura del rachide, l’esistenza di una relazione funzionale tra centro respiratorio e certe parti corticali e su-corticali del cervello provata in modo indiscutibile, tutti i deviati del rachide presentano una insufficienza respiratoria.

Studi sull’asfissia hanno evidenziato come la respirazione sia influenzata dal sistema nervoso, la carenza di ossigeno infatti porta alla perdita di coscienza, alla perdita della sensibilità e all’apparizione delle convulsioni.

Per ben capire l’intervento terapeutico da adottare è fondamentale accennare prima alla fisiologia degli atti respiratori.

La respirazione è essenzialmente un evento di natura riflessa (innervazione vegetativa) che però possiede una innervazione di tipo volontario, questo ha permesso di agire con esercizi psicomotori migliorandone la respirazione.

È infatti risaputo che attraverso una educazione di controllo respiratorio è possibile regolare la frequenza e la profondità degli atti.

Occorre lavorare sulla presa di coscienza e l’acquisizione di comportamenti, posture ed esercizi che richiedano l’intervento della volontà cosciente e non pura imitazione del gesto, affinché si possa automatizzarli e renderli permanenti.

Anatomicamente la gabbia toracica è una struttura semimobile composta dal rachide dorsale, le coste, lo sterno.

Le coste hanno una disposizione obliqua con orientamento che va dall’alto verso il basso e da dietro verso l’avanti, l’asse del movimento della costa passa per l’articolazione costo-vertebrale (tra testa della costa, disco intervertebrale, corpo della vertebra sopra e sottostante) e per l’articolazione costo trasversaria (le tuberosità costale e apofisi trasversa della vertebra sottostante).

Avendo le coste un aumento di obliquità dalle prime alle ultime, durante l’inspirazione le prime coste provocano l’aumento del diametro sagittale, mentre le ultime provocano l’aumento del diametro trasversale del torace.

È utile ricordare che l’inspirazione forzata eleva le coste le quali tendono a raddrizzare la colonna dorsale.  

Curare la colite con alimenti naturali

L‘intestino si muove? Avete mal di pancia, vi sentite gonfi?

Ecco come curare la colite con alimenti naturali:

Probabilmente soffrite di colite o sindrome del colon irritabileCostipazione cronica, fibre mal digerite (cereali e carboidrati), l’uso di purgantiantibiotici e stress sono tutte cause di colite!

Se poi siete studenti universitari, può succedere che prima di un esame vi venga un forte attacco di mal di pancia e soffriate di diarrea, la preoccupazione e l’ansia sono nemiche del benessere psicosomatico.

Ma come curare la colite con i rimedi naturali?

Con le banane:

Una o due banane mature consumante ogni giorno è uno dei rimedi naturali più efficaci per la colite ulcerosa. Sono facilmente digeribili e leggermente lassative, promuovendo così il processo di cura della colite.

Con il riso:

Il riso possiede un grande contenuto fibroso, pertanto agisce come tranquillante e quindi cura naturale per la colite. Mischiare un pugno di riso con un bicchiere di siero di latte e una banana matura e consumare la soluzione una volta al giorno.

I cibi da evitare

  • Latte
  • Dolcificanti (sorbitolo, fruttosio ecc.)
  • Marmellata
  • Frutta: pesche, pere, prugne
  • Verdura: cavoli, carciofi, spinaci, cipolla, rucola, cetrioli, sedano
  • Fibre e cibi integrali (in alcuni soggetti migliorano la situazione, in altri la peggiorano)
  • Spezie
  • Caffè, tè, Coca Cola e bevande contenenti caffeina
  • Bibite gassate

Conosci l’osteopatia?

Tu conosci l’osteopatia? Di seguito ecco un’indagine statistica.

Prima di spiegare agli utenti che cosa è l’osteopatia, abbiamo voluto capire, attraverso un questionario, cosa le persone sanno realmente di questa disciplina.

I risultati emersi possono servire a noi operatori per tracciare delle linee guida che ci permettano di divulgare in modo più specifico che cosa è e a che serve l’osteopatia.

Il campione da noi intervistato era formato da 220 soggetti compresi in una fascia di reddito medio, con una età che varia tra i 18 e gli 89 anni.

CONOSCI L’OSTEOPATIA?

Ai SI abbiamo chiesto “Che cosa è l’osteopatia?”

• Specializzazione ortopedia: 14,28%
• Disciplina che usa terapie manuali a scopo terapeutico: 69,84%
• Altro: 15,88%

Dai dati emersi si può notare come più della metà delle persone intervistate dicono di conoscere l’osteopatia.
Facendo un’analisi dettagliata circa 1/3 di essi, pur dichiarando di conoscerla non ha ben chiaro il significato e l’obiettivo dell’osteopatia.

TI SEI MAI RIVOLTO AD UN OSTEOPATA?

Ai SI abbiamo chiesto Per quali problemi?:

• Muscolo scheletrici: 100%
• Viscerali: 0%
• Neonatali o dell’infanzia: 0%

Con quali risultati?:
• Scarsi: 11,76%
• Mediocri: 11,76%
• Sufficienti: 23,53%
• Buoni: 52,95%
Tra gli intervistati, l’ 88,23% consiglierebbe ad altre persone di rivolgersi ad un osteopata.

Il suo osteopata è:
• Medico: 35,30%
• Fisioterapista: 64,70%
• Non so: 0%
• Altro: 0%

Come considera l’osteopatia?
• Disciplina alternativa alla medicina classica: 11,76%
• Disciplina complementare alla medicina classica: 70,59%
• Non so: 17,65%

Considerando che più della metà degli intervistati (57%) dice di conoscere l’osteopatia, di questi solo il 27% si è rivolto ad un osteopata.

I problemi che spingono le persone a consultare l’osteopata sono esclusivamente di origine muscolo-scheletrica (di questi quasi la totalità sono problemi alla colonna vertebrale).

Quest’ultimo dato ci deve far riflettere sul fatto che l’osteopatia viene considerata una disciplina che si occupa esclusivamente della colonna vertebrale e vengono totalmente ignorate le competenze osteopatiche in campo viscerale e cranio-sacrale.

La maggior parte delle persone si dichiara soddisfatta dei risultati ottenuti con il trattamento osteopatico. Questo dato ci conforta visto che la totalità degli osteopati a cui gli intervistati si sono rivolti, sono laureati in medicina o in fisioterapia.

E’ ben chiaro come l’osteopatia sia considerata come una disciplina complementare alla medicina classica e non appartenente alle cosiddette “medicine alternative”.

CHI LE HA CONSIGLIATO DI RIVOLGERSI AD UN OSTEOPATA?

Il paziente viene a conoscenza dell’osteopatia grazie soprattutto ai mezzi d’informazione (TV, giornali, internet) e sotto suggerimento del fisioterapista.

Solo l’ 11% circa delle persone che si sono sottoposte a trattamenti osteopatici sono stati indirizzati dai medici di base, che rappresentano il punto di riferimento primario per chi ha problemi di salute.

Questo dato, a nostro avviso molto rilevante, deve spingerci a divulgare l’osteopatia non solo tra gli utenti, ma soprattutto verso la classe medica.

Nella terza parte del questionario abbiamo analizzato i dati forniti dagli intervistati che non si sono mai rivolti all’osteopata e quelli che affermano di non conoscere l’osteopatia.

SI E’ MAI SOTTOPOSTO A TRATTAMENTI TERAPEUTICI?
Chi era il terapeuta?
• Fisioterapista: 44,30%
• Medico: 17,21%
• Altro: 38,49%

Di questo campione risulta che una parte considerevole si è sottoposta o si sottopone a trattamenti terapeutici di vario genere, non sempre effettuati da personale medico o paramedico.

La dietologia di un individuo ne determina le patologie

A meno che non esistano problematiche metaboliche dalla nascita, la dietologia di un individuo ne determina le patologie che incontrerà nel corso di tutta la sua esistenza.

Eccovi qui un’ovvietà spesso poco e mal tenuta in considerazione: noi dimagriamo quando introduciamo meno energie di quante se ne brucino.

Per ottenere questo risultato, si possono seguire due strade: ridurre la quantità di energie introdotte col cibo (è la dieta), oppure aumentare il dispendio calorico giornaliero (è l’attività sportiva).

Molti preferiscono aumentare il consumo di energie invece di eseguire una dieta vera è propria.

In parole povere, vorrebbero poter mangiare quello che si desidera facendo molto più sport, tipo correre, palestra, calcio o in piscina. 

L’aumento delle calorie da solo, non ha mai generato dei grandi risultati, perché aumentando le calorie si aumentano anche le richieste, ed in questo caso si arriva ad avere molta più fame.

Ma anche quando si esegue una dieta rigorosa può essere inutile se si riducono le le calorie , ma poi nel contesto svolgiamo una vita sedentaria.

Insomma, il messaggio  banale ma necessario è: “per dimagrire occorre sempre abbinare dieta e sport”.

Le patologie che più vengono legate alla richiesta  di un professionista specializzato in nutrizione e alimentazione, possono variare dal banale desiderio di riacquisire una linea, arrivando persino alla risoluzione di problemi molto seri ed anche invalidanti che possono essere collegati sia alle abitudini nutrizionali sbagliate, come l’obesità delle popolazioni occidentali che è purtroppo divenuta universalmente riconosciuta come il male che affligge il nostro secolo.

Da non sottovalutare ma non sottovalutiamo anche il diminuimento di peso patologico: che è anche una situazione e condizione nell’impossibilità ad acquisire del peso nonostante si ingeriscano grandi quantità di cibo, questa condizione psico-fisica (nonostante sia l’invidia di tutti gli oversize) può in realtà essere causa di patologie molto gravi.

In realtà questa è la criticità che la scienza medica si trova ad affrontare patologie come queste appena spiegate, forse molto più che in altre; infatti molte volte non si tratta di risoluzioni di calcoli matematici basati sul metabolismo dell’individuo, ma bensì di affrontare alcuni disagi che tendono a debordare in maniera pesante nel campo della psicologia e della psicoterapia.

Tutta l’alimentazione è in grado di apportare beneficio all’intera struttura organiche del nostro corpo, riuscendo ad esempio ad eliminare profondamente le infiammazioni che ci affliggono.

Quasi sempre le patologie nascono proprio da un clima di tipo infiammatorio, che altera la normale condizione fisiologica di una qualsiasi zona della struttura fisica di ogni essere umano.

Disturbi di ogni tipo possono perciò scaturirsi da un tipo di dieta scorretta, non solo l’obesità, ma tantissime altre patologie infiammatorie croniche come la Candida Albicans sia nell’uomo che nella donna, la quale deriva di base da un consumo troppo elevato di alcune sostanze: i cibi che contengono carboidrati e zuccheri raffinati sono eccellenti alimenti infiammatori della patologia.

La maggior parte dei casi di obesità, invece, trova la propria causa fondamentale in disturbi del comportamento che inducono l’individuo a mangiare ben oltre il limite della sazietà per un meccanismo di “compensazione” da altre carenze (come in molti casi succede: di affetto).

L’equivalente discorso si prospetta anche per tutte le serie patologie rimesse sotto la denominazione di disturbi alimentari, ovvero nella fattispecie di bulimia e anoressia.

In tutti questi casi, sicuramente l’individuo non potrà risolvere autonomamente il proprio disagio, ma necessiterà di instaurare un rapporto di fiducia con il proprio medico o professionista naturale cercando di arrivare ad un valido supporto, accompagnandosi ad una buona guida verso il cammino di una guarigione e verso l’omeostasi.

Altri campi di applicazione della dietologia sono quelli legati al supporto dell’individuo in alcune fasi specifiche della propria vita come la menopausa o la gravidanza, che necessitano di regimi alimentari specifici atti ad evitare l’insorgere o il peggiorare di patologie talora anche gravi.

Insieme all’alimentazione, si può essere coadiuvati da sempre con disintossicazione dell’apparato epatico che il professionista può consigliare oggi, come strumento validissimo per la pulizia dell’organismo dalle tossine, per prevenire allergie, ma soprattutto per il rimodellamento localizzato del corpo.

Infine per migliorare ulteriormente la nostra dieta, l’intervento di un esperto in nutrizione si rivela assolutamente decisivo ai fini di migliorare le proprie prestazioni qualora fossimo sportivi anche di tipo professionistico.

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